Nel centro di Parigi, a pochi minuti da Rue de Rivoli, c’è un luogo interamente dedicato alla poesia e alla letteratura. Maison de la Poésie si trova nel Passage Molière, luogo predestinato già solo per il nome, nella città che è stata per secoli il cuore pulsante della cultura europea. Inizialmente ideata nel 1983 dai poeti Pierre Seghers e Pierre Emmanuel, viene costruita sulla terrazza del Forum des Halles dall’allora sindaco Jacques Chirac. Obiettivo del centro è quello di dedicarsi interamente alla poesia contemporanea. Nel 1995 si sposta al Teatro Molière, in Rue Saint Martin 157, 3° arrondissement, la sede attuale. La grande sala Pierre Seghers contiene 180 spettatori, mentre la piccola sala Lautréeamont, una trentina.
“Ce nouveau projet consiste à revenir plus radicalement au nom même du lieu et à en faire une Maison au sens le plus fort du terme, à la fois curieuse, audacieuse et accueillante. Cette Maison ne sera donc plus conçue à la manière d’un théâtre comme c’était le cas jusqu’à présent (avec une programmation annuelle de spectacles fixée en amont) mais comme un lieu dédié aux auteurs, à la littérature et à son actualité“. Così Olivier Chaudenson, attuale direttore della Maison, spiega gli obiettivi e le finalità di questo spazio culturale, rinnovato nel 2012 e rinominato Maison de la Poèsie – Scène littéraire. Non più quindi soltanto poesia contemporanea, ma un centro letterario a tutti tondo, aperto a ogni forma e tipo di arte scritta.
(Questo nuovo progetto consiste nel ritornare in modo più radicale al nome stesso di questo luogo e nel creare una casa, nel senso più forte del termine, allo stesso tempo curiosa, originale e accogliente. Questa maison non sarà più quindi considerata un teatro, come lo era finora – con una programmazione annuale di spettacoli fissi prestabiliti – ma rappresenterà un luogo dedicato agli autori, alla letteratura nella sua attualità.)
Si vuole quindi ridare la parola agli autori, tramite dibattiti, incontri, letture e spettacoli. Non sarà quindi soltanto la rappresentazione a fare da protagonista nelle due sale della Maison, ma il vero e proprio poeta, la persona che sta dietro alla creazione di letteratura, così come la creazione di letteratura stessa. “Au service des auteurs et des acteurs du livre, son objectif sera de transmettre la littérature dans toute sa diversité, de renforcer le désir de lecture et de stimuler la curiosité du public.” (Al servizio degli autori e degli scrittori, il suo obiettivo sarà quello di trasmettere la letteratura in tutta la sua diversità, di rafforzare il desiderio di lettura e stimolare la curiosità del pubblico.) Fulcro di ogni incontro è quindi il tentativo di trovare una mediazione tra testo e pubblico. Il libro diventa quindi uno spazio di dibattito aperto, con cui sia il suo ideatore sia i lettori possono giocare e trovare nuove forme di interpretazione. Insomma, la Maison de la Poésie vuole essere uno spazio in cui la letteratura prende vita.
Ecco, quelli che soffrono di domestici affanni,
rotti dalla fatica, tormentati dagli anni,
sfiniti e curvi sotto il mucchio di rifiuti
che l’enorme Parigi confusamente sputa,
tornano, e hanno addosso l’odore della botte,
seguiti da compagni, veterani di lotte,
i grandi baffi penduli come vecchie bandiere.
Appaiono stendardi, archi di trionfo, fiori,
per grandiosa magia sorti dinanzi a loro:
nel frastuono e nell’orgia fremente di tamburi,
di squilli, di richiami, nel chiassoso splendore,
regalano la gloria a genti ebbre d’amore.
(Il vino degli straccivendoli, Charles Baudelaire)